Lo scorso dicembre Moncler torna a far parlare di sé acquisendo Stone Island. Quale segreto si nasconde dietro lo storico logo?
Il 7 dicembre scorso due tra i brand più influenti nell’outerwear a livello mondiale firmano il loro matrimonio: Moncler e Stone Island.
Nel dettaglio, Moncler acquisisce al 100% Sportswear Company (Spw), titolare del marchio Stone Island, per la cifra di 1,15 miliardi.
Moncler: l’origine di un brand iconico
L’azienda fu fondata nel 1952 a Monestier-de-Clermont, località sciistica vicino Grenoble, da René Ramillon e André Vincent.
Il naming è un acronimo di Monestier-de-Clermont, Moncler appunto.
Specializzata in accessoristica outdoor, i primissimi piumini Moncler furono prodotti nel 1954 per gli operai dell’azienda stessa, che li indossavano sopra la tuta da lavoro per ripararsi dalle rigide condizioni del piccolo stabilimento di montagna.
Il visionario Ramillon comprese le potenzialità dello specializzarsi nella produzione di abbigliamento tecnico per la montagna, aiutato soprattutto dall’amico alpinista Lionel Terray.
Sotto la sua consulenza Moncler mette a punto la prima linea specializzata per l’alpinismo in alta quota, “Moncler pour Lionel Terray“.
La Montagna, il Gallo, il Dinamismo
In origine il logo raffigurava il profilo del Mount Eguit, che si ergeva alle spalle della cittadina francese.
Nel 1968 Moncler divenne partner della nazionale francese di sci alpino per i Giochi Olimpici Invernali di Grenoble.
In quell’occasione, il logo prese la forma che conosciamo oggi e che nasconde vari significati.
Le cime del Mount Eguit stilizzate vengono “inserite” nella M bicolore, iniziale di Moncler.
Il Gallo simboleggia l’alba ed è il simbolo della Francia e non è un caso che sia stato inserito nel logo proprio per rappresentare la nazionale di sci alpino.
I colori dominanti sono il rosso, il blu e il bianco: i colori della bandiera francese.
Questi sono anche colori vibranti, che sembrano fondersi, sfocare e brillare, dando l’illusione del movimento quando direttamente adiacenti.
Colori che danno l’idea di dinamismo, accentuato anche dalla tensione verso l’alto della M.
Anche l’utilizzo del font per il wordmark trasmette queste sensazioni, con le lettere maiuscole rappresentate in un carattere bold dalle grazie appena accentuate (simile a quello creato da Ernst Friz, il Friz Quadrada).
I brand Moncler e Stone Island vogliono proporre alle nuove generazioni un nuovo concetto di lusso, lontano dai canoni tradizionali in cui i giovani non si riconoscono più
Remo Ruffini – Presidente & CEO Moncler
In realtà, il logo attuale è leggermente diverso da quello presente sui piumini degli anni 80.