Trama film:
Una moglie grassa e goffa, Ruth, è tradita dal marito ipercritico per una cinguettante scrittrice di romanzi rosa, che vive nel quotidiano l’atmosfera piccante e dolciastra dei suoi libri. La tanto criticata moglie darà del filo da torcere all’ambizioso marito in carriera rivelando aspetti ingegnosi e diabolici che ogni donna scopre quando è messa di fronte a una rivale. Ognuno imparerà qualcosa e tutti usciranno dall’esperienza arricchiti. Film piacevole con una vena di sarcasmo e tinte grottesche. La Streep dà vita con risatine nervose e sorrisi maliziosi a un personaggio lezioso che contrasta con la sciatteria intelligente e acuta di Roseanne Barr.
Quello che amo di questa commedia grottesca, divertente e che offre spunti di riflessione, è la sua estetica impeccabile e davvero tanto attuale.
Tutto il film è incentrato su un’estetica e una fotografia che ripropone degli schemi precisi: il color rosa confetto che si declina in talleur con le spalline, arredamento di casa, cappelli, smalti, accessori e tanti altri dettagli; i font utilizzati nelle scene per le insegne, i flyer, copertine libri e bigliettini sono elaborati, femminili e arricchiti da grazie e ghirigori (come solo negli anni ’80 era possibile!).
Rimanere affascinati da questi schemi così coerenti lungo tutto il film è abbastanza facile (o almeno per quanto mi riguarda), e fa risultare tutto il film stesso come un “brand” da cui poter estrarre qualsiasi tipo di prodotto da commercializzare tanto è definita la sua identità ed estetica in ogni dettaglio.